mercoledì 27 gennaio 2016

Leonardo Da Vinci e il cuore.

Leonardo investì molto tempo ed energie nelle ricerche sul cuore e sul complesso sistema dei vasi sanguigni, non riuscendo a trovare un legame appropriato tra essi. Egli effettuò uno studio dettagliato delle camere cardiache servendosi della tecnica dei calchi in cera e facendo osservazioni estremamente precise. 
A proposito del cuore, per esempio, è particolarmente importante la descrizione della parete interna del ventricolo destro della quale aveva esaminato la struttura muscolare, dall’aspetto fibroso, i muscoli papillari, la corde tonolinee e i lembi della valvola tricuspide. Inoltre Leonardo descrisse il cuore come una spessa struttura muscolare, servita da arterie e vene come tutti gli altri muscoli, aggiungendo che si trattava di un muscolo involontario che non cessava mai di contrarsi.
In tema di fisiologia circolatoria rivestì grande valore l’osservazione che segnalò come la contrazione degli atri coincida con la diastole ventricolare e viceversa la sistole dei ventricoli avvenga contemporaneamente alla dilatazione degli atri. 
Leonardo per analizzare l’attività cardiaca si servì di esperimenti di vivisezione grazie ai quali studiò indirettamente i movimenti del cuore, assistendo all’uccisione dei maiali mediante la trafissione del cuore. Inoltre studiò le arterie, le vene e le vene capillari, venne a conoscenza del fatto che si dilatano e si restringono e ne descrisse  minutamente le alterazioni patologiche.
In conclusione dobbiamo sottolineare il fatto che Leonardo amava moltissimo fare paragoni fra tutte le aree della natura, così arrivò ad affermare che il sangue fosse analogo all’acqua degli oceani; definì così il corpo un lago di sangue il cui livello saliva e scendeva per effetto dell’attività respiratoria. Egli credeva inoltre  che, negli animali, la circolazione del sangue fosse simile a quella dei fluidi nelle piante. 

fonte http://www.istitutocalvino.it/

Tessuto muscolare cardiaco


Sezione di tessuto muscolare striato cardiaco.
 Si noti la costituzione cellulare. Le miofibrille presentano la caratteristica bandeggiatura trasversale. La striatura trasversale delle cellule cardiache risulta meno evidente di quella delle fibre muscolari striate scheletriche, poiché le miofibrille non sono perfettamente in registro tra loro; è più evidente invece una striatura longitudinale perchè le miofibrille sono separate da più sarcoplasma. Notare i dischi intercalari, più intensamente colorati, al confine fra una cellula e l'altra. Colorazione: emallume-eosina.

Il Calcio (Ca++) Funzioni e Fabbisogno.

Cosa rappresenta il calcio nel nostro corpo:

• Il calcio è il minerale più rappresentato nell’organismo umano (1000-1200 gr) 
• Il 99% del Ca corporeo si trova nello scheletro e nei denti, per lo più complessato con altri ioni sotto forma di cristalli di idrossiapatite. 
• Il rimanente 1% è ripartito tra tessuti molli e fluidi interstiziali, intracellulari e circolanti 

1% LIC, 0.1% LEC (2.5 mM)

Funzioni

Crescita e divisione cellullare ;
Mantenimento giunzioni occludenti ;
Coagulazione del sangue ;
Accoppiamento ligando risposta ;
Accoppiamento eccitazione-contrazione ;
Rilascio neurotrasmettitori ;
Eccitabilità (riduzione determina ipereccitabilità,aumento deprime) ;
Costituente ossa e denti.


FABBISOGNO GIORNALIERO DI CALCIO 

Neonati 400-600 mg 
Bambini 800-1200 mg 
Adolescenza 1000-1300 mg 
Gravidanza 1500 mg 
Allattamento 2000 mg 
Pre-menopausa 800-1000 mg 
Post-menopausa/senilità 1500 mg

CUTE o PELLE

La cute è un organo che protegge l’organismo dal mondo che lo circonda, ed embriologicamente deriva dall’ ectoderma e dal mesoderma. Essenzialmente costituita da due porzioni :
  • Epidermide : Costituita da un epitelio squamoso pluristratificato cheratinizzato (ectoderma)
  • Derma : Costituito da tessuto connettivo fibroso irregolare (mesoderma)
Separate tra loro dalla membrana basale ondulante o giunzione dermo-epdermica.Queste posano su uno strato detto Ipoderma che è costituito da tessuto connettivo lasso e contiene numerosi adipociti.

Come ogni tessuto ha varie qualità:
- Colore : Può essere bianca, gialla, nera, ecc. ed il colore è dato dai melanociti che producono la melanina, questa può essere Eumelanina > protettiva nei confronti del DNA cellulare dei cheratinociti;
Ossimelanina> rutili;
Feomelanina> rossi;
Il colore dipende anche dai carotenoidi (pigmenti gialli), e dal sistema vascolare superficiale (tanto è + superficiale e tanto + si è coloriti).
- Depressioni : Sono emergenze dei follicoli pilo-sebacei.
- Solchi : Sono esclusivi di ciascuno di noi, ad esempio su polpastrelli di mani e piedi (dermatogrifi)
- Elasticità : Dipende dalla condizione della fibre elastiche allocate nel derma (sono di + nei giovani)
- Morbidezza : Dipende dai livelli ormonali e dalla detersione della pelle, quindi dal film idrolipidico prodotto dalle ghiandole sudoripare e sebacee
  • Profumo : La profumazione dipende dai batteri presenti sulla pelle e dai feromoni.

Epidermide

E’costituita a sua volta da 5 strati:

1) Strato basale : E’ fatto da un singolo strato di cellule grandi e cilindriche con nucleo voluminoso in continua proliferazione,per cui è il compartimento germinativo e più vicino al flusso sanguigno. Salendo verso la superficie si incontrano i desmosomi di ancoraggio e poi i cheratinociti, ogni 4-10 cheratinociti ci sono i melanociti che con i loro prolungamenti ricoprono i cheratinociti.
Queste cellule si riproducono e la loro duplicazione scivola nello strato spinoso.

2) Strato spinoso : E’ lo strato più spesso dell’ epidermide ed è costituito da cellule che insieme a quelle dello strato basale contribuiscono al rinnovo cellulare.
Secondo alcuni istologi questi due strati rappresentano un unico strato detto strato malpighiano


3) Strato granuloso : Detto così perché è costituito da cellule contenenti granuli di cheratoialina, e nucleo in involuzione che tende ad essere picnotico. Sempre in questo strato si ritrovano dei fosfolipidi che permettono alla pelle di mantenersi morbida, e che una volta riversati all’esterno divengono sfingolipidi (senza questi si hanno le dermatiti).

4) Strato lucido : E’ uno strato che appare come una linea ed è più visibile dove la pelle è più spessa(palmo mano e piede).

5) Strato corneo : E’ costituito dai corneociti che hanno completato le loro tappe di involuzione fisiologica, per cui sono prive di nucleo e appiattite.
Infatti la presenza di cellule nucleate in questo strato è indice di patologia (ipercheratosi paracheratosica).
Inoltre questo strato è costituito da due parti che sono:
- Parte disgiunta = E’ più esterna e qui le cellule vanno facilmente incontro a degradazione;
- Parte conpatta = E’ più profonda;

Le funzioni dell’ epidermide sono varie, in particolare si occupa di :
- Cheratinogenesi (difesa)
- Melanogenesi (difesa del DNA)
- Sistema immunitario (C.di Langans)
- Film idrolipidico

Come già detto il confine tra epidermide e derma è rappresentato dalla membrana basale, che a sua volta ha una zona più superficiale (lamina lucida) e una più profonda (lamina densa).
Essa si connette con i cheratinociti tramite gli emidesmosomi, e se ciò non è possibile la pelle è mobilissima (tipico da pemfigo dove compare il segno di Nicolsky, ovvero strisciando la pelle con uno oggetto a punta smussa ci si porta dietro la pelle).Questa membrana basale non è un elemento di separazione tra epidermide e derma, ma anzi è un sistema di scambio di prodotti ed elementi nutritivi (che però devono essere piccolissimi e liquidi).

Derma

E’ costituito da: collagene, fibroblasti, fibre elastiche, sost. fondamentale.
Ospita reti nervose e vascolari , annessi, macrofagi, mast-cellule, linfociti, plasmacellule e leucociti.
Nel derma distinguiamo tre strati: 1) Superficiale (papillare);
2) Medio (reticolare);
3) Profondo;
Nello strato superficiale sono più rappresentate le fibre immerse in una sost. reticolare amorfa di mucopolisaccaridi e glicosaminoglicani (che tra l’altro sono più nel giovane che nel vecchio).
Nello strato reticolare o medio ci sono fasci connettivalie fibre elastiche di maggiore spessore. Nello strato più profondo si ritrovano anche i corpuscoli di Pacini e quelli di Ruffini (entrambi tipi di meccanocettori).
Il derma assicura anche la vascolarizzazione cutanea, con un sistema vascolare che origina a livello dermo-ipodermico di tipo arterioso con decorso orizzontale, da esso si dipartono rami verticali che formano un secondo plesso orizzontale, da cui dipartono vasi sempre più piccoliche raggiungono l’apice delle papille da cui partono i coni di irrigazione cutanea.

Sempre nel derma si ritrova l’ innervazione che può essere di due tipi:
- Sensitiva: Si eplica principalmente per il tatto (Corpuscoli di Pacini e Meissner) e per la sensibilità termo-dolorifica (Corpuscoli di Ruffini x il caldo e di Krauss x il freddo);
- Motoria: con fibre adrenergiche per la muscolatura liscia dei vasi, per i muscoli erettori dei peli, e per le ghiandole apocrine.

Ipoderma

E’ costituito da isole di tessuto adiposo in cui decorrono travate di tessuto connettivale tra cui si trovano plessi nervosi,vascolari e linfociti.Esso funge da riserva suppletiva di energia,di supporto elastico,e protettivo, e inoltre ne garantisce la mobilità sulle strutture sottostanti.


Annessi cutanei
Sono strutture che completano la cute per collaborare in particolari funzioni fisiologiche, esse sono:

- Ghiandole sudoripare : Possono essere eccrine o apocrine. Le eccrine contribuiscono alla termoregolazione e hanno azione microbicida, e producono un sudore costituito per il 90% da acqua.
La termoregolazione avviene per :
a) Perspirazio insensibilis : Avviene continuamente senza accorgersene;
b) Perspirazio sensibilis : Questa viene avvertita;

- Ghiandole sebacee : Non rispondono a innervazione , ma sono legate all’azione ormonale, ogni gh.ha un pelo per cui si ritrovano maggiormente in : Cuoio capelluto, fronte, arcate sopraoculari, solchi vaso-genieni, zona pubica, ecc….
Tali ghiandole producono il sebo ovvero il grasso della pelle, che se in eccesso deterrmina una dermatite seborroica.

- Peli e capelli : Sono strutture cheratiniche dalla funzione di ornamento. In particolare i peli sono formazioni di derivazione epidermica disseminate su quasi tutta la superficie del corpo.La morfogenesi follicolare procede attraverso stadi di : IniziazioneAllungamentoDifferenziazione cellulare. I follicoli piliferi si ritrovano su tutto l’ambito cutaneo eccetto palme di mani e piedi e alcuni regioni genitali; il colore del pelo dipende dalla melanina.
Il capello è costituito da una parte esterna (corticale) e una più interna (midollare) ha un ciclo di vita geneticamente determinato, che a sua volta si divide in varie fasi tra loro dissincrone, che sono : Anagen (accrescimento) Catagen(assestamento)Telogen(induzione).
Ogni capello dura 3-4 anni con l’85% della sua vita passata in fase anagen.
Per vedere in che condizioni sono i capelli si fa un tricogramma.

- Unghie : Sono lamine di natura epiteliale dure e resistenti, di forma quadrangolare e traslucide.Sono costituite essenzialmente da due parti: 1) Lamina Ungueale;
2) Quattro epiteli specializzati;
- Piega prossimale
- Matrice ungueale
- Letto ungueale
- Iponichio
La lamina ungueale è una struttura cheratinizzata che si rinnova continuamente durante la vita, ed è adesa al letto ungueale, essa appare rosa per le strutture vascolari sottostanti eccetto il margine libero che si presenta bianco. La parte prossimale presenta un semiluna bianca detta Lunula che rappresenta la porzione visibile della matrice ungueale.
L’unghia è una struttura flessibile e resistente con funzioni di: Discriminazione tattile, Funzione prensile per piccoli oggetti, protezione delle falangi distali.


martedì 26 gennaio 2016

TACHICARDIA

Quando si hanno le palpitazioni (o, meglio cardiopalmo) si sente come se il cuore saltasse un battito, oppure battesse troppo in fretta (tachicardia) o con troppa forza. Le palpitazioni possono essere avvertite a livello di torace, gola o collo e si possono verificare durante un’attività oppure quando si è seduti o sdraiati tranquilli.
Le cause possono essere diverse:
Emozioni forti,
Attività fisica intensa,
Assunzione di farmaci,
Caffeina, alcol, fumo e droghe,
Alcune patologie, ad esempio i disturbi della tiroide o l’anemia.


Questi fattori scatenanti fanno battere il cuore più veloce (tachicardia) o più forte del solito, oppure causano l’extrasistole (battito prematuro). In tutti questi casi, il cuore lavora normalmente e le palpitazioni di solito non sono pericolose.
BATTITO NELLA NORMA.
In altri casi, invece, le palpitazioni sono sintomo di un’aritmia, cioè di un problema del ritmo o della frequenza del battito cardiaco. L’aritmia può essere sintomo di disturbi cardiaci, ad esempio di infarto, di insufficienza cardiaca, di problemi a carico delle valvole o del muscolo cardiaco, tuttavia meno della metà dei pazienti che soffrono di palpitazioni è affetta da aritmia.
È possibile diminuire o prevenire le palpitazioni evitando i fattori che le scatenano (ad esempio lo stress o l’assunzione di sostanze stimolanti) e curando i disturbi che le provocano.
Le palpitazioni sono un disturbo piuttosto frequente, di solito non sono né gravi né pericolose, ma possono essere abbastanza fastidiose. Se ne soffrite il medico può decidere se sia necessaria una terapia oppure se siano sufficienti controlli periodici.
CAUSE
Le palpitazioni possono avere diverse cause, è possibile avvertirle persino quando il cuore batte normalmente o solo leggermente più veloce del normale.
Nella maggior parte dei casi non sono pericolose e scompaiono senza alcuna terapia, ma in alcuni casi possono anche essere sintomo di disturbo cardiaco vero e proprio. In alcuni pazienti, inoltre, non è possibile diagnosticare con certezza le cause.
CURA
Nella maggior parte dei casi le palpitazioni non sono pericolose e scompaiono da sole, senza ricorrere ad alcuna terapia.
Il medico probabilmente vi ha già detto di non preoccuparvi, tuttavia se le palpitazioni diventano molto fastidiose o intense sarà necessario approfondire con una seconda visita. Analogamente, vi consigliamo di ricontattare il medico se le palpitazioni peggiorano o diventano più frequenti.
Il medico vi dirà a quali altri sintomi dovrete prestare particolare attenzione e vi indicherà le situazioni in cui è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.
Le palpitazioni possono essere causate da una patologia o da un disturbo cardiaco, in tal caso il medico vi prescriverà una terapia e vi darà tutti i consigli necessari per guarire.
La terapia dipende dalla causa delle palpitazioni ricordiamo che nella maggior parte dei casi le palpitazioni non sono pericolose e spesso scompaiono senza alcuna cura.

LINGUA

La lingua è un organo fibromuscolare impari e mediano, situato nella cavità orale. 
La forma della lingua è allungata ed appiattita, essa consta di una parte fissa, la radice, con la quale si inserisce alla mandibola e all’osso ioide, e di una parte mobile, corpo della lingua, che occupa il cavo orale. Lo scheletro osteofibroso della lingua è formato dall'osso ioide per la parte ossea e dalla membrana ioglossa (che si estende trasversalmente), e da un setto fibroso che si estende sagittalmente e medialmente dalla base all’apice della lingua.

I muscoli che costituiscono la lingua originano da parti scheletriche vicine ad essa e sono detti muscoli estrinseci; i muscoli che originano e terminano nella lingua stessa sono invece detti intrinseci. La lingua è rivestita da una mucosa dotata di papille linguali e ghiandole salivari.
Le papille linguali hanno forme diverse, fungiformi, filiformi, fogliate, circumvallate queste ultime, circa 12, si trovano sulla superficie superiore della lingua e formano una V con apice rivolto posteriormente. 
Le papille circumvallate e le papille fogliate sono dotate di calici gustativi, recettori della sensibilità gustativa.

La lingua ha una innervazione motoria fornita dal nervo ipoglosso, l'innervazione sensitiva generale e gustativa è data dai nervi glossofaringeo e linguale (ramo del trigemino) e vago. La lingua può essere soggetta a processi infiammatori (glossiti), essere sede di tumori benigni o maligni.
L'aspetto esterno della lingua si modifica, rispetto al normale colorito roseo, in molte malattie generali dell’organismo (per es. patina biancastra nelle affezioni gastrointestinali) il suo esame obiettivo pertanto può fornire importanti elementi nella diagnostica di molte malattie.

PANCREAS

Il pancreas è una ghiandola voluminosa, lunga e piatta, situata trasversalmente nella parte superiore e posteriore della cavità addominale. Nei soggetti giovani raggiunge un peso di circa 80-100 grammi, che tende a ridursi con l'avanzare dell'età; la lunghezza complessiva si colloca intorno ai 15 centimetri.
Dal punto di vista anatomico, il pancreas viene normalmente suddiviso in tre porzioni, che prendono il nome di testa, corpo e coda del pancreas. La testa rappresenta la sua parte più grossa e spessa e prende contatto con l'ansa duodenale. Il corpo, leggermente obliquo dal basso verso l'alto, rappresenta il segmento intermedio ed è disposto frontalmente rispetto all'aorta e alla vena cava. La coda del pancreas, infine, prende rapporto con l'ilo della milza e rappresenta il tratto assottigliato con cui termina quest'organo ghiandolare.

Funzioni

Il pancreas è dotato di una duplice funzione, endocrina da un lato ed esocrina dall'altro. 
Il primo termine fa riferimento alla sua capacità di secernere nel circolo sanguigno gli ormoni che sintetizza, mentre la funzione esocrina consiste nella produzione di enzimi digestivi da immettere nel tubo digerente.
La secrezione endocrina del pancreas è svolta dalle isole del Langerhans, che ricoprono un ruolo di primo piano nel controllo del metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine. Gli acini pancreatici rappresentano invece le aree anatomiche deputate alla secrezione esocrina; al loro interno troviamo particolari cellule, dette acinose, che producono enzimi digestivi in forma
inattiva, per poi riversarli, sotto l'influenza di determinati stimoli fisiologici, nel duodeno. Giunti in questa sede, dopo aver percorso un albero di canali convergenti nei dotti pancreatico principale (dotto di Wirsung) e pancreatico accessorio (dotto di Santorini), tali enzimi vengono attivati da altre proteine e possono finalmente svolgere la loro azione chimica.

I vari enzimi digestivi prodotti dal pancreas possono essere classificati, in base alla loro attività, in differenti categorie, che nel complesso danno origine al cosiddetto succo pancreatico:
  • AMILASI: trasformano l'amido alimentare in una miscela di zuccheri semplici (disaccaridi, maltosio, glucosio) che verrà poi assorbita a livello della mucosa intestinale.
  • CHIMOTRIPSINA, TRIPSINA, CARBOSSIPEPTIDASI: idrolizzano i legami peptidici presenti all'interno delle strutture proteiche, frammentandole nei singoli aminoacidi che le compongono.
  • LIPASI: coadiuvate dalla bile e dagli enzimi colipasi, catalizzano l'idrolisi dei trigliceridi scindendoli nei loro componenti più elementari (glicerolo ed acidi grassi).
  • RIBONUCLEASI e DESOSSIRIBONUCLEASI: demoliscono, rispettivamente, gli acidi ribonucleici (RNA) e desossiribonucleici (DNA)

  • La porzione endocrina del pancreas, costituita dalle isole del Langehrans, produce due ormoni importantissimi per regolare il livello di glucosio nel sangue:
    • Insulina: viene prodotta dalle cellule beta che rappresentano, quantitativamente, circa 3/4 delle isole del Langehrans;

    • Glucagone: viene prodotto dalle cellule alfa (20% della massa complessiva degli isolotti del Langehrans).
    A questi ormoni pancreatici se ne associa un terzo, chiamato somatostatina.




    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/pancreas.html

    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/pancreas.html

    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/pancreas.html

    Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/pancreas.html